Wmf, l’edizione “aumentata” secondo Cosmano Lombardo, chairman e ideatore
Il Web Marketing Festival è un progetto che prosegue a flusso continuo anche quando si spengono i riflettori
L’edizione 2022 del Wmf si terrà, e questa è la prima grande novità, nell’area Rimini Fiera, dal 16 al 18 giugno. A differenza del Palacongressi, la tipologia fieristica permette di progettare molte aree diverse ma comunicanti tra loro. Facilita anche l’incontro tra esperti, aziende, professionisti, stakeholders, investitori, startup che spesso faticano a trovarsi e comunicare. Immancabile l’offerta formativa, che quest’anno sarà ancora più nutrita, senza dimenticare l’importanza dell’intrattenimento, a cui il Wmf dedica spazi e proposte allettanti. Del resto si sa, intrattenere aiuta a coinvolgere e a mantenere sempre alto il livello di interesse e a consolidare i rapporti e le conoscenze.
Abbiamo avuto il piacere di parlare con Cosmano Lombardo, chairman e ideatore del Web Marketing Festival, che prosegue nel suo percorso luminoso, affiancato da un dream team composto da alcuni tra i maggiori esperti del settore, a cui va riconosciuto il grande merito per l’impegno incessante nel far conoscere il mondo digital, con le sue mille potenzialità e criticità, per le quali la Search On Media Group, azienda organizzatrice di cui Lombardo è CEO, propone obiettivi da raggiungere con proposte concrete.
Che edizione del Wmf sarà questa?
Sicuramente sarà un Wmf aumentato, perché abbiamo aggiunto la parte fieristica che ci dà la massima libertà progettuale e organizzativa. Sarà un evento fuori dagli schemi, sia per noi che lo costruiamo sia per chi lo vivrà. Andremo a concretizzare quello che vuole da sempre essere un grande contenitore che ha in sé più eventi, connessi tra loro e con l’innovazione a fare da leitmotiv.
A che punto è la digitalizzazione del Paese, di cui tanto si parla?
C’è ancora molta strada da fare. Nella vita quotidiana possiamo dire che il digital impatta su più strati, come se fosse un terreno. Esiste uno strato sociale, uno economico e uno culturale. Fino a qualche tempo fa i temi erano sentiti soprattutto a livello culturale, mentre oggi sono stati finalmente recepiti anche dalla politica. Attenzione però, perché il passaggio dalla teoria alla pratica, dal sapere che esiste un problema al fornire una pianificazione che abbia alla base una visione a medio e lungo termine, è ancora molto difficile. I vari strati del terreno di cui parlavo, non comunicano ancora bene tra loro, non si nutrono a vicenda. Siamo in una fase delicata in cui la politica ha inserito i temi in agenda, ma senza avere ben chiaro come procedere. Il PNRR non ha ancora permesso di capire e assorbire quali sono le reali necessità. Arriveranno i fondi, ma temo rimarranno fermi a livello di progetti e iniziative varie, che non comunicano tra loro. Dobbiamo fare in modo che questo non accada.
Cosa intendi quando definisci il Wmf come un acceleratore?
Noi come Search On Media Group, che è l’azienda che organizza il festival, intendiamo il Wmf come un acceleratore di formazione ed educazione alla cultura digitale. In questi anni abbiamo divulgato le tematiche più disparate che ruotano attorno al settore, comprese le innovazioni, la sostenibilità, l’inclusione e lo sviluppo economico. Per questo motivo, interpretare il Wmf come un evento che dura pochi giorni, non permette di far capire il grande lavoro che facciamo costantemente anche, e soprattutto, con le piccole realtà. Penso ad esempio ad Hubitat, il progetto che abbiamo ideato per realizzare percorsi di sviluppo sui temi legati al legame tra tecnologie e tutela dell’ambiente, turismo e promozione del territorio, parità di genere e empowerment femminile, inclusione e progetti di startup e imprenditorialità a impatto sociale con particolare attenzione all’accessibilità e alla cooperazione internazionale. Il Web Marketing Festival è uno strumento che vuole accelerare il raggiungimento degli obiettivi. E non dimentichiamoci anche il problema legato ai creators e alla necessità urgente di accelerare per avere finalmente un contratto nazionale che regolarizzi la professione. Al momento, e non è più accettabile, un professionista del digital viene inquadrato come metalmeccanico.
La scalata del Wmf è inarrestabile e ormai è un evento di richiamo internazionale. Dove vi porterà il futuro?
Vogliamo essere una zattera che prende la forma del mare in tempesta e si adatta alle necessità del momento. Per farlo non esiste altro modo che ascoltare le evoluzioni della società e le esigenze che si presentano, giorno dopo giorno. Siamo nel mezzo di un percorso di co-costruzione, evolviamo costantemente e dovendo rispondere alle esigenze delle persone, perché questa è la nostra visione, viviamo in divenire. In futuro vogliamo continuare a concretizzare sempre più e il nostro desiderio è quello di rendere il WMF uno strumento in grado di risolvere le problematiche che recepiamo dalle persone. Continueremo ad aprirci al mondo e ad ascoltare attivamente. Non possiamo porci punti di arrivo prestabiliti, sarebbe contrario a ciò che facciamo e al settore entro cui ci muoviamo, il digital, che è in continuo divenire, come un grande ecosistema.
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